Sono stati mesi incredibili. Il GSSP non è un laboratorio di scrittura, è una splendida realtà che tutti i partecipanti contribuiscono a rendere vitale. Se la valanga avesse anche un’accezione positiva, ecco il GSSP sarebbe una valanga.
Un’esperienza che non smetterò mai di consigliare!
Non speravo né mi aspettavo di ricevere tanto: ho sempre diffidato della formazione a distanza e invece sono rimasto totalmente soddisfatto e sorpreso. Ho avuto dal GSSP tutto quanto era stato promesso, anzi, probabilmente molto di più se penso alla quota d’iscrizione, irrisoria considerando la qualità del prodotto.
Gsfp mi ha insegnato a ragionare di più prima di scattare e anche meglio mi ha insegnato a ragionare di più ancora prima di prendere in mano la macchina fotografica e uscire di casa. Gsfp mi ha sbattuto in faccia che la fotografia attualmente non è la mia priorità. Vorrei poter dar la colpa a gsfp, e per qualche secondo, qualche volta l’ho pure fatto.
La realtà è che ho cercato di fare le esercitazioni che mi stimolavano di più, ma ho concluso per saltarle bellamente tutte, per i motivi più svariati, dalla semplice pigrizia alla sensazione di onnipotenza ” ah beh.. questo lo so gia fare”.
Non sono esattamente il tipo di utente internet capace di trarre il 100% da un corso online, ma nel momento in cui Sara ha proposto il GSFP ho capito che non si sarebbe trattato del solito corso di fotografia e che comunque ne sarebbe valsa la pena. Così è stato. So che se fossi riuscita a seguirlo fino alla fine e ad interagire di più e meglio, sarebbe stato super-soddisfacente. Ho imparato che il mio modo di fotografare spesso somiglia più ad un modo di catalogare per immagini le cose che mi interessano del mondo, che non c’è niente di male in questo, ma che se imparo a gestire meglio la luce, mi fermo qualche secondo in più sull’inquadratura e cerco di non stroiare troppo i colori, le tessere del mio catalogo sono più belle e mi fa più piacere riguardarle.
Il GSFP 2013 è un’esperienza molto importante per me. Ho sempre avuto poco tempo per frequentare corsi o workshop e cercavo di formarmi online. Avevo provato i forum ma il meccanismo che spesso si innesca […] o l’essere ignorato mi ha deluso e non mi dava nulla o poco per crescere, oltre che per mia natura ho difficoltà a rompere il ghiaccio in ambienti pubblici; ho cercato allora di portare avanti progetti di tipo 52 e il primo GSFP è stato utilissimo, anche perchè non era il solito gruppo con immagini di stock, banali o pluri inflazionate. Mancava però il feedback necessario ad una vera crescita. Il GSFP 2013 è stato ciò che cercavo: un percorso di crescita tecnica e stilistica con le varie esercitazioni settimanali e l’aiuto per lo sviluppo di un vero progetto fotografico, il tutto sotto la supervisione di una persona valida. Ma la cosa più importante, che ho capito col passare del tempo è stato il fatto di viaggiare insieme ad altre persone, non solo perchè contribuivano con i consigli e i commenti sui lavori svolti ma anche perchè i loro lavori e i loro dubbi mi aiutano a crescere, perchè il problema che si è presentato oggi a loro, posso evitarlo domani con i consigli e soluzioni che hanno avuto
Ho praticamente abbandonato i social per stare sul GSSP. È molto più divertente!
È stato impegnativo e sono fiera di essere arrivata fino in fondo. Però sono anche triste: vorrei fosse durato di più e soprattutto che il prossimo GSSP iniziasse domani. Ho ancora tanto da imparare!
La formula a forum chiuso per me è stata vincente. Sono stata libera di esprimermi ed è stato come essere proprio in una classe e non in una pubblica piazza. Ho trovato il GSFP un’ottima alternativa ad una scuola di fotografia. Fin da quando ho iniziato ho sempre desiderato farne una e il GSFP si avvicina molto alla mia idea di scuola. Sono contenta perché siamo andati oltre la tecnica, affrontando argomenti di linguaggio fotografico. La durata del corso è stata abbastanza lunga per riuscire a comprendere determinati concetti e la sequenza degli argomenti per le esercitazioni è stata geniale. In questo senso credo anche che la pressione della consegna settimanale per un anno mi abbia consentito di organizzare il mio cervello in modo da trovare una soluzione, magari non ottima ma trovarla. E poi altra cosa fondamentale: sto per raggiungere il mio obiettivo (che avevo dichiarato nella prima pagina del mio diario) e cioè quello di produrre 12 immagini abbastanza coerenti per stile. Ho messo in piedi un progetto, bello o brutto che sia, esiste ed è mio
In qualità di istruttrice tu fai qualche scheda, dai qualche buon consiglio, dai assistenza ai più scarsi perchè non arrivano in fondo alla serie in panca.
Quello che hai fatto è un punto di partenza che serve all’atleta per fare una scelta: scelgo di diventare un body builder? Scelgo di smettere? O vado in palestra per poter mangiare “liberamente” tutto quello che mi pare?
Io ho fatto la medesima scelta che ho fatto nel body building: “vado in palestra per poter mangiare liberamente come mi pare”.
Nel corso di quest’anno di gsfp io ho scoperto tante cose ovvie, tra le quali:
– c’è un sacco di studio PRIMA di uno scatto
– c’è un sacco di lavoro PRIMA di uno scatto
– … varie altre di cui abbiamo discusso anche in chat.