In un certo senso la gravidanza ha a che fare con l’ubiquità: è una relazione con qualcuno che sta con te, più vicino di chiunque altro, ma che al tempo stesso ancora non c’è.
Qualcuno che conosci prima in fotografia, sgranata e in bianco e nero, senza nemmeno essere sicuro che quella che stai guardando sia la testa.
Eppure Sofia è sempre stata qualcosa di troppo fisico per considerarla un’idea. Molto prima di avere un nome, ha messo in chiaro che non avremmo potuto partecipare a questa residenza artistica. Data presunta del parto, 18 agosto. Realtà dei fatti, 29 luglio, ore 16.31. Nessun dilemma, altro che essere o non essere.
Eppure una volta nata ci ha fatto capire che il trucco stava nel prendere esempio dagli ultimi nove mesi: lei sarebbe stata il nostro pezzetto di ubiquità, tra le rive dell’Adda e Bassano del Grappa. L’abbiamo messa al mondo, quindi significa che non è più solo nostra. Chiunque può rivolgerle un pensiero, un consiglio o un augurio. Tirare un filo che va da sé a Sofia.
Ci piacerebbe che il suo intreccio cominciasse da qui. Grazie mondo per qualunque messaggio vorrai lasciare. Sofia è in ascolto.
Maria Guarneri (Merate, 1986). Laureata all’Accademia di Brera e poi all’Accademia del Teatro alla Scala come scenografa e costumista realizzatrice, crescendo ha deciso che scegliere cosa voleva fare da grande era troppo noioso. Si occupa di game design, illustrazione, grafica, fotografia e teatro.